Diario di Weiter Gehen, soldato del Dragone


Mi svegliano la mattina presto, rovesciandomi la branda." Un missione urgente e servono tre volontari" urla il capitano. Il capitano e' in piedi con il suo uncino lucido che brilla alla fiocca luce della candela. Vicino a lui un sergente molto assonnato. Mi guardo in giro e vedo solo un altra guardia in piedi, o meglio che si sta alzando in piedi dopo esser stata sbrandata dal capitano. In quel momento capisco di essere uno dei volontari e inizio a prepararmi.
Due ore dopo stiamo marciando verso nord. La grande diga e' la nostra meta e scortare tre maghi della Gilda dei costruttori la nostra missione. Ci guida un giovane pastore, dagli occhi molto vispi e svegli, agile nel movimento ma molto resistente. Per tutto il viaggio corre avanti e dietro. Lo ammiro e lo invidio. Ero così pure io prima di incontrare quell'orso".........
A mezzogiorno arriviamo alla diga. Il mago di guardia e' assente. Strano. Ispezioniamo tutta la diga ma nessuna traccia di lui. Dopo alcuni minuti i maghi sono già all'opera. Furiosi per lo stato delle chiuse. Ci vorranno ore urlano e imprecano verso il mago custode assente.
Mentre ascolto con molto disinteresse quelle parole noto un cavaliere, vestito in bianco. Si sta avvicinando al cancello di Nord-ovest. Scende dal suo cavallo e si siede a terra appoggiandosi a una colonna del cancello. Io e il giovane pastore ci avviciniamo per sapere se ha bisogno di aiuto. Arrivato al cancello lo riconosco. È' un inquisitore. Con un po di diffidenza gli chiedo se sta bene e se serve aiuto, ma una sensazione di panico estremo mi avvolge e fuggo in direzione opposta. Mi ritrovo alle scale che portano alle saracinesche, il sergente mi sta guardando con sguardo interrogativo. Indicò il cancello. In quel momento un secondo cavaliere appare nella prateria. Sempre vestito in bianco, e' enorme. Si ferma davanti al vecchio e giungono a noi, portate dal vento, le loro parole. "Stiamo aspettando qualcosa di estremamente importante ma questo comporterà il sacrificio di migliaia di innocenti." Resto basito nel sentire ciò è mentre rifletto sulle parole appena udite da nord Sopraggiunge una carovana. Vado a una torre di osservazione, profughi, centinaia di profughi. Arrivati al centro della radura si fermano. I carri si sono danneggiati, più di uno. Avviso il sergente, il quale dice con noncuranza che non è' un nostro problema. La diga si.
Resto a osservare quando sempre da nord un battaglione di cavalleria della luna d'Oriente appare sulla gresta della bassa montagna. Almeno 500 armati e bardati. Panico. Urlo l'allarme è ancora una volta il sergenti mi ricorda che la diga ha la priorità.
Passano pochi battiti di ala e il battaglione carica i profughi. Un massacro. Osservo i due inquisitori, i quali restano immobili. Sono angosciato è spaventato da tutto ciò. La cavalleria sta per finire la sua carneficina quando da sud arriva un fragore. La fanteria pesante del leone e' giunta nella pianura. La cavalleria si riorganizza e carica i fanti. Ma con lori maghi della scuola del fuoco creano muri di fuoco in difesa della fanteria. 

La battaglia infuria per un ora. Le sorti del conflitto in continuo bilico, ma da nord un altra sorpresa... Altri cavalieri e questa volta avvolti in mantelli neri. Si dispongono in cerchio a protezione di alcuni maghi i quali iniziano i loro sortilegi.
Mentre sono sempre più sbalordito sento passi sul selciato della diga. Mi volto e osservo due strani individui che stanno correndo verso di noi. Uno è' giovane e praticamente nudo tranne per l'arco e la faretra che porta a tracolla, il secondo, vecchio e vestito di blu. Corrono velocissimi. Non arrivo nemmeno a uscire dalla torre di guardia che sono passati oltre e con un balzo superano il cancello magico.........

Si fermano a parlare con i due cavalieri. Ancora una volta le parole giungono a noi sull'onda della leggera brezza.  - Pazzo non puoi catturarlo ne imbrigliarlo. Lui è' uno spirito libero. - Non lo voglio catturare ho un altro piano in serbo per lui - Tutto ciò a prezzo della vita di migliaia di innocenti? - tutto per il bene superiore - e lui come pensi di combatterlo? - tutto è' stato pianificato. - vecchio il drago. Cambierà le sorti della battaglia - Tu pensa a loro, io mi occuperò del drago.
Il vecchio si trasforma in un fulmine e sale in celo verso il drago, il giovane incomincia a correre verso nord incontro agli uomini in nero lanciando uno sciame di freccie
Altre parole giungono a noi - vai ora è riporta il vantaggio per i fanti - come tu vuoi. Per un bene superiore.
Il grosso cavaliere parte alla carica falciando tutto ciò che si pone sul suo cammino. Dopo poco anche il vecchio si alza e si avvia verso il cuore della battaglia.
Dopo un tempo non preciso quando la notte era ormai la padrona del campo di battaglia nel cielo una luce. Da prima tenue, ma poi sempre più forte. Una colomba bianca appare dalle nuvole e scede veloce verso il campo di battaglia. Una sensazione di pace pervade tutta la pianura, noi compresi. E poco dopo i morti si rialzano i feriti vengono curati. La battaglia è terminata. Ma quando la colomba giunge nel centro della radura All'improvviso si blocca. Il vecchio cavaliere bianco è sotto di lei e  muove le braccia, dalle sue mani un raggio diretto verso la colomba, la avvolge in una strana aurea.
La colomba si trasforma in luce e scende a terra. Poco,dopo una bimba si alza in piedi. Il vecchio inquisitore cade a terra. 
La bimba è spaventata e confusa, nei suoi occhi il terrore. Poi guarda verso di noi e inizia a correre. Ma due figure si staccano dal gruppo di cavalieri neri e iniziano a inseguirla. La velocità della bambina aumenta dopo ogni passo. Non ho mai visto nessuno correre così veloce. Non so perché ma imbraccio la balestra. Zuku è al mio fianco e dietro di noi sento la presenza del sergente Merr. Miro al cavaliere di fronte a me e faccio partire il dardo. Al cuore ho mirato e il dardo viaggia verso il cuore del cavaliere e lo colpisce, ma questo invece di cadere aumenta la sua velocità. La bimba è ormai al cancello, e supplica di farla entrare. Il sergente pronuncia la parola segreta e il cancello si apre per chiudersi subito dopo dietro alla bimba. Il primo cavaliere si avventa sul cancello ma viene trafitto dalla lancia del sergente e si accascia al suolo. Il secondo invece impugna un coltello e lo lancia verso Zuku. La lama penetra nel suo ventre e il povero Zuko si inginocchia a terra. Ancora una volta il sergente è pronto e colpisce  il cavaliere con la sua lancia. Pure la mia va a segno. L'uomo si accascia al suolo gravemente ferito.
Subito dopo tutti e tre siamo sopraffatti da un senso di urgenza. Dobbiamo salvare la bimba a tutti i costi. 
Il sergente la prende in braccio e io aiuto il giovane Zuku, iniziamo a correre verso il cancello di nord est. Corriamo a perdifiato per oltre 4 ore verso le montagne. La fatica non esiste. I nostri passi sono leggeri e la ferita di Zuku sembra non sanguinare nemmeno piu'. Raggiungemo un avvallamento tra due piccole colline, riparato. Ci fermiamo e decidiamo di accamparci. La bambina dorme tra le braccia del sergente, il quale delicatamente la posa a terra. Prepariamo il campo e io curo Zuko. Il sergente prepara una cena veloce con le razioni delle nostre bisacce. Il profumo del cibo desta la bimba, ci guarda,  un volto sereno e felice ci osserva, e si prende la sua ciotola col cibo, quello che succede dopo e' confuso, unico ricordo solo la sensazione di estrema stanchezza. Caddiamo a terra e ci destiamo dopo molte ore tutti e tre contemporaneamente. È quasi il tramonto decidiamo di avanzare verso le montagne. Altre tre ore di marcia forzata dove io aiuto Zuku, il sergente ha sulla schiena la Bimba. Ai piedi delle montagne Zuku prende la guida del gruppo e si inoltra nella boscaglia di latifogli. Secondo me sta seguendo un sentiero segnato dalla selvaggina. Zuku ci conduce presso la via principale, ma giungono a noi parole, ulta e imprecazioni. Ci fermiamo e Zuko veloce sale verso la strada. Torna dopo pochi minuti:" un carro in difficoltà 3 giovani e un vecchio sul carro che prova a spronare i cavalli"
Decidiamo di arrivare da dietro fingendo di essere in viaggio, il piano e di aiutarli e unirsi a loro. Così avviene, la salita è superata e loro sono felici che noi proseguiamo con loro. Ma qualcosa non mi convince. Ci accampiamo per la notte, e decidiamo di far turni di guardia. La mattina riprendiamo il viaggio. Due dei figli del mercante sono in ricognizione da più di un ora quando uno dei due torna dicendo che la strada è interrotta da una frana, dobbiamo prendere la via lunga.
Il carro a un bivio svolta a sinistra e subito dietro una curva una ripida salita ci attende. Dobbiamo spingere, lasciamo le armi sul carro ma indossiamo le nostre armature e il coltellaccio alla vita. Passo davanti al carro e aiuto a spronar i cavalli. Qualcosa mi colpisce al collo stordendomi. Mi volto verso la direzione da dove è arrivata l'arma, uno dei figli sta arrivando di corsa con un coltellaccio in mano. Stolto noi siamo guardie addestrate cosa vuol fare questo mercante? Morire? Prendo il mio coltellaccio e lo affronto, sono un po' intontito e la lotta è più difficile del previsto, ma ecco che commette un errore e io ne approfitto. Il mio coltellaccio penetra fino al manico nel suo ventre. Stolto.
In quel preciso momento arriva il sergente, un grosso taglio in fronte. Ci guardiamo. " molto bene, anche questo sistemato. Ora vediamo cosa fare di loro"...;;;;;;;



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